Ausili Sportivi Gratuiti: 5 Cose che Devi Sapere sul Fondo da 1,5 Milioni di Euro

L’avvio di una pratica sportiva può essere un’avventura entusiasmante, ma per le persone con disabilità, una delle barriere più significative è spesso di natura economica. Il costo di ausili sportivi specializzati – come handbike, carrozzine da gara o protesi da corsa – può raggiungere cifre proibitive, trasformando un sogno in un ostacolo insormontabile.

Per rispondere a questa esigenza concreta, il Dipartimento per lo Sport ha stanziato 1,5 milioni di euro per il 2025 attraverso il “Fondo Unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano”. Questa iniziativa mira a promuovere l’avviamento alla pratica sportiva, fornendo gratuitamente l’attrezzatura necessaria. Non si tratta solo di un contributo una tantum, ma di un pilastro della strategia nazionale per smantellare le barriere finanziarie nello sport paralimpico.

In questa guida pratica abbiamo distillato le informazioni essenziali in cinque punti chiave. Scopri tutto quello che devi sapere per trasformare la tua passione sportiva in realtà.

1. La tua Associazione Sportiva è la Chiave di Tutto

Il primo e più importante aspetto da comprendere è che la richiesta di contributo non può essere presentata direttamente dall’atleta. La procedura è strutturata in modo che sia un’Associazione o Società Sportiva Dilettantistica (ASD/SSD), a cui l’atleta è regolarmente tesserato, a inoltrare la domanda.

L’associazione che presenta la richiesta deve soddisfare due requisiti fondamentali:

  • Essere affiliata a una Federazione Sportiva riconosciuta dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP).
  • Essere regolarmente iscritta nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche.

Se non fai ancora parte di un club, trovarne uno idoneo è semplice. Ecco come fare:

  1. Vai sul sito ufficiale del Registro: https://registro.sportesalute.eu/.
  2. Nel menu a sinistra, clicca sulla voce “SEZIONE PUBBLICA”.
  3. Nella schermata che appare, utilizza i filtri della sezione “Cerca ASD/SSD paraolimpica nel Registro Pubblico”. Puoi cercare per regione e per “O.S. affiliazione attiva” per selezionare la federazione sportiva di tuo interesse (ad esempio, “FCI” per il ciclismo, “FISPES” per l’atletica leggera o “FITARCO” per il tiro con l’arco) per trovare le associazioni adatte alle tue esigenze.

Questa struttura non è un ostacolo burocratico, ma una scelta strategica. Assicura che gli atleti ricevano non solo l’attrezzatura, ma anche il coaching, il cameratismo e il supporto strutturale di un club affermato, affidando al contempo la responsabilità amministrativa a un’entità giuridica riconosciuta.

2. È un’Opportunità per Iniziare, Non per i Campioni Affermati

L’obiettivo dichiarato del fondo è quello di incentivare “l’avviamento all’esercizio della pratica sportiva”. Per questo motivo, è stato stabilito un criterio di accesso molto preciso che definisce il profilo dell’atleta beneficiario.

Il requisito più importante è che l’atleta non deve aver mai partecipato a un Campionato Nazionale Assoluto della disciplina sportiva per la quale sta richiedendo l’ausilio.

Questa regola ha un profondo valore sociale. Sottolinea la volontà di concentrare le risorse su chi si avvicina per la prima volta allo sport paralimpico, promuovendo l’inclusione dal basso e contribuendo a ridurre i fenomeni di marginalizzazione. È un fondo pensato per aprire nuove porte, non per sostenere carriere già consolidate.

3. Il Tempo è Essenziale: Le Domande Vengono Valutate in Ordine Cronologico

Un altro aspetto cruciale di questo bando è il meccanismo di valutazione. Le domande vengono esaminate e approvate seguendo un rigoroso criterio cronologico di presentazione.

Il budget totale per il 2025 è fissato a 1.500.000 euro. Una volta che la somma delle richieste approvate raggiungerà questo importo, il fondo verrà chiuso e non sarà più possibile inviare nuove domande, anche se perfettamente valide e complete. La velocità, quindi, è un fattore determinante.

Le candidature potranno essere inviate esclusivamente tramite la piattaforma dedicata https://ausiliperlosport.sportesalute.eu/ a partire dalle ore 12:00 del 30 settembre 2025.

Il consiglio dello specialista: Questa è una corsa contro il tempo. Data la valutazione cronologica e il budget fisso, le associazioni proattive dovrebbero preparare la documentazione in anticipo ed essere pronte a inviarla nel momento esatto in cui la piattaforma aprirà. Ritardare è il più grande rischio per il successo di una domanda.

4. Un Mondo di Attrezzature, dalla Handbike al Monosci

Il fondo copre una gamma incredibilmente vasta di ausili sportivi, con contributi che possono coprire l’intero costo dell’attrezzatura. La varietà e il valore degli ausili finanziabili dimostrano la portata dell’iniziativa. Ecco alcuni esempi, con i relativi importi massimi di contributo:

  • Handbike: fino a €10.000
  • Carrozzina Olimpica (da corsa): fino a €10.000
  • Monosci: fino a €7.000
  • Protesi da corsa: da €8.500 fino a €26.000 per i modelli bilaterali
  • Frame Runner: fino a €5.000
  • Triciclo Adattato: fino a €5.000

Un aspetto particolarmente interessante è il modello di proprietà dell’ausilio. In primo luogo, l’attrezzatura viene concessa all’atleta in comodato d’uso gratuito, permettendone l’utilizzo senza alcun costo. In secondo luogo, la struttura legale sottostante è pensata per il lungo termine: la proprietà legale rimane in capo al Dipartimento per lo Sport, mentre all’ASD/SSD viene concesso l’usufrutto trentennale del bene. Questo meccanismo intelligente assicura che l’ausilio rimanga a disposizione della comunità sportiva anche in futuro.

5. I Limiti da Conoscere per Massimizzare le Possibilità

Per garantire una distribuzione equa delle risorse, il bando stabilisce dei limiti precisi sul numero di domande che ogni associazione può presentare. È fondamentale che sia l’atleta che l’ASD/SSD ne siano a conoscenza.

Una singola associazione può presentare richiesta per:

  • Per gli sport individuali: massimo 2 beneficiari.
  • Per gli sport di squadra: massimo 4 beneficiari.

Un’importante precisazione riguarda le associazioni polisportive: per loro, questi limiti sono cumulabili per ciascuna disciplina praticata. Questo significa che un club che gestisce, ad esempio, sia atletica che ciclismo, potrà presentare più domande rispetto a un club mono-disciplinare.

Infine, c’è una regola ferrea per gli atleti: chi ha già ricevuto un ausilio tramite questo fondo in una delle edizioni precedenti non può presentare una nuova richiesta, neanche per uno sport diverso. Questa norma rigorosa sottolinea l’obiettivo esclusivo del fondo sull’ “avviamento”, ovvero creare il maggior numero possibile di nuove opportunità anziché finanziare ripetutamente gli stessi individui.

Note

Ora hai la mappa completa per accedere a questa straordinaria opportunità. La chiave per sbloccare questo fondo non è un segreto, ma una combinazione di preparazione e velocità. Utilizzando questa guida per trovare il tuo club, comprendere i criteri di ammissibilità e prepararti per la data di presentazione, puoi trasformare una possibilità in una realtà.

Il costo dell’attrezzatura non è più un ostacolo. L’unica domanda ora è: quale sport sogni di iniziare?

 

✨ Sai cos’è il Charity Building?

È una forma innovativa di team building che non si limita a rafforzare lo spirito di squadra in azienda, ma lo trasforma in un’azione concreta di solidarietà. L’idea è semplice ma potente: unire la collaborazione tra colleghi alla realizzazione di beni utili – carrozzine, biciclette, kit scolastici, pasti caldi – che vengono poi donati a enti benefici o a persone in difficoltà.

Il Charity Building è un’esperienza che non solo stimola le capacità di comunicazione e cooperazione all’interno del gruppo, ma lascia anche un segno tangibile nel tessuto sociale.

L’esperienza della Fondazioni Marangoni.

Un esempio concreto di Charity Building è quello vissuto questa estate dai ragazzi dell’ Istituto Marangoni, un’istituzione educativa rinomata per la moda, l’arte e il design.

Grazie all’organizzazione dell’agenzia milanese Smart Eventi e con il supporto di Media Reha, che ha fornito i materiali e ha partecipato attivamente all’iniziativa, i ragazzi hanno lavorato insieme alla costruzione di carrozzine certificate.

Il momento più emozionante è stato quello della consegna avvenuta il 15 settembre 2025: le carrozzine realizzate sono state donate dalla Fondazione Marangoni alla RSA Ovidio Cerruti – Fondazione Opera San Camillo di San Gervasio Capriate BG, offrendo un aiuto concreto a chi ogni giorno vive difficoltà motorie.

Per gli studenti è stata un’esperienza indimenticabile: non solo hanno sperimentato dinamiche di gruppo e collaborazione, ma hanno anche potuto vedere con i propri occhi l’impatto sociale del loro impegno.

Come nasce il Charity Building

Il Charity Building si è diffuso negli ultimi anni come evoluzione del classico team building aziendale.

Se in passato le attività di gruppo erano spesso orientate a giochi di ruolo, sport o simulazioni, oggi molte aziende scelgono di aggiungere un obiettivo sociale, così da unire formazione e responsabilità sociale d’impresa (CSR).

Questa tipologia di esperienza prende piede soprattutto nelle realtà più attente all’impatto positivo che l’impresa può avere sulla società: una filosofia che coniuga crescita interna ed esterna.

I benefici del Charity Building

Il Charity Building offre vantaggi che vanno oltre il semplice rafforzamento del team:

  1. Migliora la collaborazione → lavorare insieme per costruire un oggetto reale richiede ascolto, coordinamento e spirito di gruppo.
  2. Rende memorabile l’esperienza → la finalità solidale trasforma un’attività aziendale in un ricordo positivo e condiviso.
  3. Rafforza la cultura aziendale → dimostra ai dipendenti che l’azienda non pensa solo al business, ma anche al bene comune.
  4. Crea valore per la comunità → gli oggetti costruiti hanno un’utilità immediata per persone o enti in difficoltà.
  5. Stimola motivazione ed engagement → i partecipanti si sentono parte di un progetto più grande e significativo.

Esempi di attività di Charity Building

Le esperienze possono variare molto a seconda delle necessità e dei destinatari:

  1. Carrozzine o biciclette → strumenti di mobilità per chi ha difficoltà motorie.
  2. Kit scolastici → zaini, quaderni e materiali per bambini di famiglie fragili.
  3. Pasti caldi → preparazione e distribuzione di cibo a mense solidali.
  4. Giocattoli o beni per l’infanzia → regalare un sorriso ai più piccoli.

Ogni progetto può essere personalizzato in base al settore dell’azienda e ai valori che desidera trasmettere.

Perché Media Reha crede nel Charity Building

Media Reha ha scelto di sostenere questo tipo di attività perché ne condivide pienamente lo spirito.

Il Charity Building è molto più di un momento formativo: è un’esperienza che lascia un segno dentro e fuori l’azienda. Per i dipendenti significa crescere insieme; per la comunità significa ricevere aiuto concreto; per l’azienda significa rafforzare la propria responsabilità sociale e i propri valori.

La podologia è una branca della medicina che si occupa dello studio delle malattie e delle anomalie che colpiscono i piedi. Il suo obiettivo è garantire il benessere del piede in tutte le fasi della vita.

Le patologie più comunemente associate alla podologia includono:

  • Deformità del piede e delle dita: Alluce valgo, dita a martello, metatarsalgie, piede piatto, piedi ad artiglio.
  • Infezioni: Infezioni fungine alle unghie dei piedi (onicomicosi), verruche plantari.
  • Problemi della pelle e delle unghie: Ipercheratosi (calli e duroni), unghie incarnite (onicocriptosi), onicolisi, unghie distrofiche e dolorose, cute distrofica e disidratata, disturbi della sudorazione.
  • Condizioni dolorose: Dolore al tallone (fascite plantare, sperone calcaneare), dolore all’avampiede (metatarsalgia, neuroma di Morton), dolori articolari durante la deambulazione agli arti inferiori, all’anca, al ginocchio o alla caviglia, dolore alla colonna vertebrale lombare.
  • Complicanze del diabete: Piede diabetico, che può manifestarsi con gonfiore, dolore alle gambe, lesioni di difficile guarigione, aumento della temperatura, onicocriptosi, micosi ungueale, callosità con perdite ematiche, spaccature della cute, alterazione del colore della cute, deformazioni osteo-articolari (Piede di Charcot) e rischio di amputazioni.
  • Problemi legati all’attività sportiva: Infiammazioni tendinee, fasciti plantari, morbo di Haglund, neuroma di Morton, metatarsalgia, patologie a carico dell’alluce e delle unghie, traumi.
  • Problemi nell’anziano: Problematiche alle estremità inferiori, ipertrofie ungueali, unghie incarnite, lesioni preulcerative ed ulcerative.
  • Disturbi circolatori e neurologici: Problematiche legate a disturbi circolatori venosi o arteriosi e disturbi della sensibilità degli arti inferiori.

I trattamenti podologici comprendono:

  • Cura medica del piede (pedicure medica): Taglio e fresatura delle unghie, trattamento di calli, duroni e unghie incarnite, trattamento delle malattie della pelle e dei danni alle unghie (come il fungo dell’unghia), rimozione di calli dolorosi.
  • Preparazione e applicazione di ortesi plantari (plantari ortopedici) e digitali: Per correggere la postura, l’asimmetria degli arti inferiori, distorsioni ripetute, deformità del piede (come alluce valgo e piedi piatti) e per alleviare dolori a piedi, ginocchia, anche e schiena.
  • Trattamenti specializzati: Trattamenti dermatologici.
  • Analisi del piede e della deambulazione: Esame podoscopico, esame baropodometrico, uso di pedane con sensori di pressione per identificare la causa di dolori agli arti inferiori.
  • Interventi preventivi ed educazionali: Consigli per la cura del piede, soprattutto in età infantile, e per l’utilizzo di calzature adeguate.
  • Cura del piede diabetico: Programmi di trattamento che vanno dalla diagnosi precoce allo screening dei pazienti a rischio.
  • Trattamento post-operatorio: Alleviare la pressione sull’area operata e favorire la ripresa graduale di un’andatura stabile.

Le fasce di pazienti più comunemente associate alla podologia includono:

  • Bambini: Per la prevenzione e il trattamento precoce di problematiche del piede che possono essere risolvibili in età infantile, evitando problemi in età adulta.
  • Adulti: Per una vasta gamma di patologie e disturbi del piede e della caviglia.
  • Anziani (podologia geriatrica): Per la gestione di problematiche specifiche legate all’età, come deformità, lesioni cutanee e ungueali, e per migliorare la mobilità.
  • Sportivi (podologia sportiva): Per la prevenzione e il trattamento di traumi e patologie legate all’attività fisica intensa.
  • Pazienti diabetici (podologia diabetica): Per la prevenzione e la gestione delle complicanze del piede diabetico.
  • Pazienti reumatici (podologia reumatica): Per la gestione delle problematiche del piede associate a malattie reumatiche.
  • Pazienti con disturbi circolatori venosi o arteriosi e neurologici: Dove l’assistenza podologica è essenziale per la cura e la prevenzione di complicanze.
  • Pazienti sottoposti a chemioterapia: Che possono necessitare di cure podologiche a causa degli effetti collaterali del trattamento antitumorale.
  • Persone che, per il loro lavoro, devono stare molto tempo in piedi (podologia del lavoro).

È consigliabile effettuare una visita podologica in età infantile e, in generale, a qualsiasi età in presenza di disturbi o sintomi a carico dei piedi. Si raccomanda anche una visita di controllo annuale.

Camminare, correre, stare in piedi: azioni quotidiane che spesso diamo per scontate, ma che nascondono meccanismi complessi e delicati.

La postura, ovvero il modo in cui il nostro corpo si posiziona nello spazio, è fondamentale per il nostro benessere generale.

Ma come possiamo valutare la nostra postura in modo oggettivo? La risposta è lanalisi baropodometrica, un esame non invasivo che va ben oltre l’apparenza.

Cos’è l’analisi baropodometrica?

L’analisi baropodometrica è un test che, attraverso l’utilizzo di pedane sensorizzate, permette di misurare la distribuzione del carico del peso corporeo sulla superficie plantare.

In pratica, questa analisi rileva le pressioni esercitate dai piedi sul terreno, fornendo una mappa dettagliata della distribuzione del peso e dei punti di appoggio.

Cosa rivela questo esame?

  • Distribuzione del peso: L’analisi baropodometrica indica se il peso corporeo è distribuito in modo uniforme sui piedi o se ci sono zone di sovraccarico.
  • Punti di appoggio: L’esame identifica i punti di maggiore e minore pressione, evidenziando eventuali squilibri o anomalie.
  • Tipo di piede: L’analisi può rivelare se si ha un piede piatto, cavo o pronato, condizioni che possono influenzare la postura e l’andatura.
  • Postura: L’analisi può rivelare squilibri posturali che possono causare problemi come mal di schiena, dolori alle ginocchia o alle anche.

Perché è importante fare un’analisi baropodometrica?

Questo esame è importante per una serie di ragioni:

  • Prevenzione: L’analisi baropodometrica permette di identificare precocemente eventuali problemi posturali o di appoggio, permettendo di intervenire tempestivamente.
  • Diagnosi: Aiuta a individuare le cause di dolori ai piedi, alle gambe, alle ginocchia, alla schiena e persino al collo.
  • Personalizzazione: I risultati dell’analisi sono fondamentali per realizzare plantari su misura, in grado di correggere eventuali squilibri e migliorare la postura.

Come si svolge l’esame?

L’esame è semplice e non invasivo: il paziente viene invitato a salire sulla pedana baropodometrica, dove viene effettuata una misurazione statica (in posizione eretta) e, in alcuni casi, dinamica (durante la camminata). I dati raccolti vengono elaborati da un software che produce una rappresentazione grafica delle pressioni plantari.

Cosa fare dopo l’analisi?

Una volta effettuata l’analisi, è possibile valutare con un tecnico ortopedico qualificato o un medico specialista, le soluzioni più adatte al proprio caso. Spesso, l’utilizzo di plantari personalizzati è la soluzione ideale per correggere squilibri posturali, migliorare l’appoggio e alleviare il dolore.

Ortesia e l’analisi baropodometrica

Presso i laboratori Ortesia, l’analisi baropodometrica è uno strumento fondamentale per la realizzazione di ortesi su misura, come plantari, busti e tutori. Grazie all’utilizzo di strumentazione all’avanguardia e tecnici ortopedici qualificati, Ortesia offre un servizio completo e personalizzato per la salute e il benessere dei tuoi piedi e della tua postura.

Non sottovalutare l’importanza della postura: prenditi cura dei tuoi piedi e del tuo corpo, scopri cosa rivela la tua camminata con l’analisi baropodometrica. Contatta Ortesia per prenotare una consulenza gratuita e personalizzata – chiama il numero dedicato +39 389 1458660 oppure scrivi un’e-mail a info@ortesia.it.

Il trattamento della scoliosi ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni, grazie a innovazioni che hanno migliorato non solo l’efficacia delle cure, ma anche la qualità della vita dei pazienti. Una delle soluzioni più importanti emerse in questo ambito è il corsetto “Sforzesco”. Ma come è nato questo dispositivo che ha rivoluzionato il trattamento delle scoliosi gravi? Ecco la sua storia.

Un’Idea Che Cambia Tutto

Circa vent’anni fa, un rinomato fisiatra di Milano si trovò di fronte a un problema comune ma complesso: molti ragazzi affetti da scoliosi grave dovevano sottoporsi a un trattamento invasivo con l’uso del gesso. Questa procedura richiedeva il ricovero in ospedale, una preparazione psicologica significativa, e un periodo di recupero che poteva essere lungo e difficile. Per trovare una soluzione meno traumatica, il fisiatra chiese aiuto a un team di esperti ortopedici, chiedendo loro di sviluppare un nuovo tipo di corsetto che potesse sostituire il gesso.

La Sfida della Creazione

La richiesta non era semplice. Il nuovo corsetto doveva essere inventato da zero, senza modelli preesistenti su cui basarsi. Nonostante le sfide, il team si mise al lavoro con determinazione, dedicando tempo e risorse alla progettazione e realizzazione di un corsetto che fosse non solo efficace, ma anche confortevole e pratico per i ragazzi. Nasce così il primo prototipo del corsetto “Sforzesco”.

Risultati Straordinari

Dopo tanta fatica, il corsetto Sforzesco si rivelò un successo. Non solo offriva una correzione efficace della scoliosi, ma era anche molto più accettabile per i pazienti rispetto al gesso. Il comfort e la facilità d’uso del corsetto permisero ai ragazzi di continuare la loro vita quotidiana senza le limitazioni imposte dai trattamenti precedenti. La qualità del dispositivo risultò evidente fin dai primi utilizzi, con risultati straordinari sia in termini di correzione che di soddisfazione dei pazienti.

Un Successo Internazionale

Il successo del corsetto Sforzesco non si fermò ai confini italiani. Grazie alla sua efficacia e alla sua capacità di migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti, il dispositivo guadagnò rapidamente popolarità anche a livello internazionale. Oggi, il corsetto Sforzesco è utilizzato in tutto il mondo come una delle soluzioni più apprezzate per il trattamento delle scoliosi gravi.

Conclusione

Il corsetto Sforzesco è nato dalla necessità di trovare un’alternativa meno invasiva e più tollerabile al trattamento della scoliosi con il gesso. Grazie alla collaborazione tra esperti ortopedici e medici, e all’innovazione che ha guidato il processo, è stato possibile creare un dispositivo che ha cambiato la vita di molti pazienti. Oggi, il corsetto Sforzesco continua a essere un punto di riferimento nel trattamento della scoliosi, dimostrando come l’ingegno e la determinazione possano portare a soluzioni rivoluzionarie nel campo della medicina.

Hai mai sentito parlare del corsetto Sforzesco o conosci qualcuno che l’ha usato? Condividi la tua esperienza nei commenti e partecipa alla conversazione!

Il Corsetto Lionese: Un Alleato Storico nella Correzione delle Scoliosi Gravi

Nel mondo del trattamento della scoliosi, il corsetto lionese si distingue come un dispositivo ortopedico storico, in uso da molti anni e riconosciuto per la sua efficacia nel trattare scoliosi gravi. Se state cercando informazioni su come funziona questo corsetto, come si integra nella vita quotidiana e quali risultati ci si può aspettare, questo articolo fa al caso vostro.

Cos’è il Corsetto Lionese?

Il corsetto Lionese è stato progettato specificamente per trattare scoliosi serie, in particolare quelle in cui la curvatura primaria si trova a livello dorsale. Si tratta di un corsetto piuttosto impegnativo, dotato di una struttura robusta che include componenti metallici, come ferro e viti, pensati per esercitare una forte pressione sui segmenti vertebrali interessati. L’obiettivo è di correggere rapidamente la curvatura della colonna vertebrale, riducendo i gradi di scoliosi in modo efficace e tempestivo.

Come Funziona?

Questo corsetto è indicato nei casi in cui è necessaria una correzione rapida e significativa della scoliosi. La struttura del corsetto, sebbene possa sembrare imponente, è studiata per garantire una vestibilità ottimale e per applicare la giusta pressione sui punti critici della colonna vertebrale. Grazie alla sua forza correttiva, il corsetto Lionese è in grado di ridurre i gradi di curvatura dorsale in un tempo relativamente breve, rendendolo uno strumento potente nelle mani dei professionisti ortopedici.

Vestibilità e Comfort

Una delle prime impressioni che si può avere guardando il corsetto Lionese è che sia difficile da indossare o che possa limitare la vita quotidiana. Tuttavia, nonostante la sua struttura robusta, il corsetto è progettato per essere compatibile con l’abbigliamento quotidiano. Le viti e le parti metalliche, che potrebbero sembrare invasive, sono in realtà nascoste sotto i vestiti, permettendo ai pazienti di continuare a vestirsi come desiderano senza eccessive preoccupazioni estetiche. Inoltre, la zona del seno rimane libera, e l’area addominale è ben controllata grazie a una parte dedicata chiamata “pancino”. La parte inferiore del corsetto, che avvolge la pelvi, è dotata di una cerniera che facilita l’indossamento.

Regime di Utilizzo

Il trattamento con il corsetto lionese inizia generalmente con un regime intensivo, che prevede di indossarlo per tutta la giornata. Questo approccio è fondamentale nelle fasi iniziali, quando è necessario intervenire in modo deciso sulla scoliosi. Con il passare del tempo e con i controlli regolari da parte dello specialista (di solito semestrali), l’uso del corsetto può essere gradualmente ridotto, segnando il superamento della fase più critica del trattamento.

Controlli Regolari: Una Parte Essenziale del Trattamento

Uno degli aspetti cruciali nell’uso del corsetto lionese è la necessità di controlli periodici con il medico specialista. Questi controlli permettono di monitorare i progressi del trattamento e di adattare l’uso del corsetto alle esigenze specifiche del paziente. Con il tempo, lo specialista può decidere di ridurre l’utilizzo del corsetto, permettendo al paziente di passare a una fase meno intensiva del trattamento, fino a raggiungere un punto in cui il corsetto non sarà più necessario.

Il Corsetto Lionese In Pillole

Il corsetto lionese rappresenta una soluzione potente e storicamente comprovata per il trattamento delle scoliosi gravi. Nonostante il suo aspetto inizialmente intimidatorio, è progettato per essere efficace e compatibile con la vita quotidiana dei pazienti. Con un uso intensivo iniziale, seguito da una graduale riduzione grazie ai controlli medici regolari, il corsetto lionese offre un percorso di trattamento che può portare a risultati significativi nella correzione della scoliosi.

Se avete domande o volete condividere la vostra esperienza con il corsetto lionese, lasciate un commento qui sotto! La vostra storia potrebbe essere di grande aiuto per altri che stanno affrontando la stessa sfida.

Indossare un corsetto ortopedico non significa dover rinunciare al proprio stile o comfort.

In questo articolo, ti daremo alcuni consigli su come vestirti nella tua routine quotidiana, assicurandoti di rimanere a tuo agio e alla moda, anche con il corsetto.

Il tuo abbigliamento va bene come prima

La buona notizia è che, per la maggior parte del tempo, puoi continuare a indossare i tuoi abiti preferiti. Non ci sono grandi cambiamenti da fare nel tuo guardaroba, a meno che tu non abbia l’abitudine di indossare jeans particolarmente stretti. In quel caso, potresti voler optare per modelli più morbidi e comodi.

I pantaloni andranno larghi per modellare il punto vita

Quando scegli i pantaloni, considera modelli che siano più larghi e comodi intorno al punto vita. Questo ti permetterà di indossare il corsetto senza sentirti costretto o a disagio. I leggings sono una scelta eccellente: elastici e adattabili, si modellano facilmente attorno al corsetto. Abbinali a magliette larghe o tuniche per un look confortevole.

I corsetti sono quasi invisibili

Un altro vantaggio dei corsetti ortopedici moderni è che sono progettati e realizzati per aderire alla sagoma della persona, pertanto risultano  discreti e quasi invisibili sotto i vestiti. Questo significa che puoi indossarli tranquillamente senza preoccuparti che si notino. Che tu stia andando al lavoro, a scuola o uscendo con gli amici, il tuo corsetto non interferirà con il tuo stile personale.

Consigli pratici per vestirsi con il corsetto

Strati leggeri: Indossa strati leggeri sotto il corsetto per evitare irritazioni della pelle e aumentare il comfort.
Vestiti elastici: Preferisci tessuti elasticizzati che si adattino alla forma del tuo corpo e del corsetto.
Accessori: Usa accessori come cinture larghe per enfatizzare la tua silhouette senza comprimere troppo la zona del corsetto.

Prova diverse combinazioni: Sperimenta con diverse combinazioni di abiti per trovare quelle che ti fanno sentire più a tuo agio e sicuro di te.

Indossare un corsetto ortopedico può essere un’esperienza impegnativa, sia fisicamente che emotivamente. Per garantire che il trattamento sia efficace e tollerabile, è fondamentale che il corsetto sia “fatto bene”. Ma cosa significa esattamente? Quali sono le caratteristiche che determinano la qualità di un corsetto ortopedico? Ecco cosa dovreste sapere.

1. Comfort: La Chiave del Successo

Un corsetto fatto bene deve essere confortevole. Il primo indicatore di qualità è il fatto che il ragazzo o la ragazza lo indossino senza provare dolore o disagio significativo. Il comfort è essenziale perché, se il corsetto è scomodo, è meno probabile che venga indossato correttamente e con la regolarità necessaria. Il ragazzo dovrebbe poter svolgere le sue normali attività quotidiane senza sentirsi limitato o in difficoltà.

2. Efficacia e Funzionalità

Un corsetto di qualità deve “spingere bene”, ovvero esercitare la giusta pressione sui punti corretti della colonna vertebrale per correggere o stabilizzare la scoliosi. Non si tratta solo di comfort: un corsetto efficace deve svolgere la sua funzione terapeutica, assicurando che la curvatura della colonna vertebrale venga corretta nel modo previsto dal medico.

3. Vestibilità Perfetta

Un altro segno di un corsetto fatto bene è la sua vestibilità. Deve adattarsi perfettamente al corpo del ragazzo o della ragazza, seguendo le linee del loro fisico senza causare fastidi. Una buona vestibilità non solo migliora l’efficacia del corsetto, ma rende anche più facile per il paziente indossarlo quotidianamente, riducendo al minimo i disagi.

4. Impatto Psicologico Minimo

L’aspetto psicologico è altrettanto importante quanto quello fisico. Un corsetto può essere tecnicamente perfetto, ma se il ragazzo o la ragazza si sente imbarazzato o inibito a tal punto da non voler uscire di casa, il trattamento non sta funzionando come dovrebbe. Un corsetto fatto bene dovrebbe essere accettato e non causare un impatto negativo sulla vita sociale del giovane.

5. Controlli Regolari: Il Segreto per Mantenere la Qualità

Un corsetto, anche se inizialmente ben fatto, deve essere sottoposto a controlli periodici. Dopo la consegna, è importante che venga verificato da uno specialista entro 3-4 mesi, con controlli successivi a intervalli regolari. Questo perché il corpo del ragazzo cambia e cresce, e il corsetto deve essere adattato di conseguenza. Senza questi controlli, anche un corsetto perfetto potrebbe diventare inefficace nel tempo.

Conclusione in pillole

Un corsetto fatto bene è molto più di un semplice dispositivo medico. Deve essere confortevole, funzionalmente efficace, perfettamente adattato al corpo e non causare un impatto psicologico negativo sul giovane paziente. Inoltre, deve essere regolarmente monitorato e, se necessario, modificato per garantire che continui a svolgere la sua funzione terapeutica nel migliore dei modi.

Avete esperienze o domande su questo argomento? Condividetele nei commenti, potrebbe essere d’aiuto ad altri genitori che stanno affrontando la stessa situazione.

L’ipercifosi, spesso chiamata “gobba”, è una condizione posturale che può causare disagio e problemi di autostima, soprattutto nei ragazzi. Fortunatamente, esistono soluzioni efficaci per trattare questa condizione, e uno dei dispositivi più riconosciuti in questo ambito è il corsetto Lapadula con spinte claveari metalliche. In questo post, esploreremo come funziona questo corsetto, quando è indicato, e perché potrebbe essere la scelta giusta per chi soffre di ipercifosi marcata.

Cos’è il Corsetto Lapadula?

Il corsetto Lapadula è un dispositivo ortopedico specificamente progettato per trattare l’ipercifosi marcata. È caratterizzato da una struttura robusta con spinte claveari metalliche, che sono fondamentali per la sua efficacia nel correggere la postura. Questo corsetto è particolarmente indicato per i ragazzi che presentano una curvatura accentuata della colonna vertebrale nella parte alta della schiena.

Come Funziona?

Il corsetto Lapadula agisce su diversi fronti per correggere l’ipercifosi. Le spinte metalliche posizionate in alto sono progettate per esercitare pressione sulle clavicole, spingendole verso il basso e indietro. Questo movimento aiuta a raddrizzare la parte superiore della schiena, riducendo la curvatura e migliorando la postura generale.

Ma il corsetto non si ferma qui. Agisce anche sulla parte inferiore della schiena, controllando l’addome e applicando una leggera pressione sul bacino. Questo aiuta a promuovere una retroversione del sacro, un movimento importante perché l’ipercifosi è spesso accompagnata da un aumento della lordosi (curvatura eccessiva della parte bassa della schiena). Correggendo entrambe queste curvature, il corsetto Lapadula offre un trattamento completo per migliorare la postura del paziente.

Vestibilità e Comfort: Un Aspetto Fondamentale

Uno degli aspetti più importanti per qualsiasi corsetto è la sua vestibilità e il comfort. Nonostante la presenza di componenti metalliche, il corsetto Lapadula è descritto come ben tollerato dai pazienti. Questo significa che, pur essendo efficace, non è eccessivamente scomodo da indossare. Inoltre, è progettato per essere compatibile con diversi tipi di abbigliamento, permettendo a chi lo indossa di continuare a vestirsi normalmente senza che il corsetto sia troppo visibile o ingombrante.

Quando è Indicato?

Il corsetto Lapadula è consigliato nei casi di ipercifosi marcata, in cui la curvatura della schiena è particolarmente pronunciata. È particolarmente utile per i giovani pazienti, specialmente i ragazzi, che possono essere maggiormente colpiti da questa condizione durante la crescita. Il dispositivo è indicato quando si vuole ottenere una correzione efficace e relativamente rapida della postura, aiutando il paziente a raddrizzare la schiena e migliorare la propria salute generale.

Conclusione

Il corsetto Lapadula con spinte claveari metalliche rappresenta una soluzione completa ed efficace per chi soffre di ipercifosi marcata. Grazie alla sua capacità di agire sia sulla parte alta che su quella bassa della schiena, e alla sua compatibilità con l’abbigliamento quotidiano, questo corsetto offre un trattamento che può fare una grande differenza nella vita di chi lo indossa. Se state cercando un modo per trattare l’ipercifosi in modo efficace e confortevole, il corsetto Lapadula potrebbe essere la scelta giusta.

Avete esperienze con l’uso del corsetto Lapadula? O forse avete domande su come funziona? Condividete i vostri pensieri nei commenti qui sotto! La vostra esperienza potrebbe aiutare altri a prendere una decisione informata.

Quando indossi un corsetto ortopedico, una delle domande più comuni è: “Che tipo di zaino posso utilizzare per la scuola?” Non preoccuparti, la risposta è più semplice di quanto pensi. In questo articolo, ti daremo alcuni consigli pratici per scegliere lo zaino giusto e distribuirne il peso in modo da garantire comfort e sicurezza, alla fine del post guarda il nostro Video per ulteriori chiarimenti.

Puoi portare qualsiasi tipo di zaino

La buona notizia è che puoi continuare a utilizzare qualsiasi tipo di zaino tu preferisca, proprio come facevi prima di indossare il corsetto. Non ci sono limitazioni particolari riguardo al modello o al design. L’importante è seguire alcune semplici linee guida per garantire che il peso sia distribuito correttamente.

Distribuisci il peso correttamente

Indossare un corsetto non significa rinunciare a portare uno zaino. Tuttavia, è fondamentale distribuire il peso in modo equilibrato. Evita di caricare eccessivamente un lato rispetto all’altro. Questo aiuta a mantenere una postura corretta e a prevenire sforzi inutili sulla schiena e sulle spalle.

Metti le spalline su entrambe le spalle

Quando indossi lo zaino, assicurati di mettere le spalline su entrambe le spalle. Portare lo zaino su una sola spalla può causare uno squilibrio e un aumento dello stress su una parte del corpo. Utilizzando entrambe le spalline, distribuisci il peso in modo uniforme e riduci il rischio di dolori o tensioni muscolari.

 Considera uno zaino con rotelle

Se preferisci evitare di portare il peso sulle spalle, potresti considerare l’opzione di uno zaino con rotelle. Questo tipo di zaino ti permette di trasportare i tuoi materiali scolastici senza sforzo, semplicemente trascinandolo dietro di te. È un’ottima alternativa per ridurre il carico sulla schiena, specialmente se devi percorrere lunghe distanze.

Distribuisci bene il peso

Un altro consiglio utile è quello di distribuire bene il peso all’interno dello zaino. Metti gli oggetti più pesanti vicino al centro della schiena e utilizza le varie tasche per organizzare il contenuto in modo equilibrato. Questo ti aiuterà a mantenere una postura corretta e a muoverti con maggiore facilità.

Il corsetto ti offre protezione

Ricorda sempre che il corsetto ortopedico è progettato per offrirti una maggiore protezione e supporto. Grazie al corsetto, la tua schiena è ben sostenuta, riducendo il rischio di lesioni. Quindi, puoi affrontare la giornata scolastica con serenità, sapendo di essere al sicuro.

Quindi indossare un corsetto ortopedico non deve limitare le tue attività quotidiane, inclusa la scelta dello zaino per la scuola. Seguendo questi semplici consigli, potrai continuare a utilizzare lo zaino che preferisci, distribuendo il peso in modo corretto e mantenendo una postura adeguata.